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Venerdì, 09 Febbraio 2018 16:55

Formazione LMC (Laici Missionari della Carità)

Padre Sebastian e Madre Teresa di Calcutta Fondatori del Movimento Laici Missionari della Carità (MLC) Padre Sebastian e Madre Teresa di Calcutta Fondatori del Movimento Laici Missionari della Carità (MLC)

Origine e storia dei Laici Missionari della Carità (MLC) 

Nel dicembre del 1981, un gruppo di collaboratori venne da me in Via S. Agapito, 8 a Roma, dicendomi che erano stanchi delle strutture della Chiesa e che quindi volevano appartenere alla Chiesa di Madre Teresa. Li feci sedere e dopo aver posto loro alcune domande, mi resi conto che avevano bisogno di una vera catechesi. Così iniziammo ad incontrarci regolarmente ogni venerdì dalle ore 20 alle 22. 

Questi incontri erano condotti con grande libertà e apertura, condividendo idee, opinioni, ideali che si ispiravano a ciò che per Madre Teresa e le Missionarie della Carità era importante. Inoltre, dissi loro che non esiste una Chiesa di Madre Teresa e che la Madre non voleva e non aveva fondato una nuova Chiesa, ma una nuova congregazione religiosa, che è poi stata approvata e riconosciuta dall’autorità ecclesiastica; altrimenti il Vescovo di Calcutta, prima, e la Sacra Congregazione ‘Propaganda Fide’ poi, non avrebbero potuto dare le loro autorizzazioni. Infatti, Madre Teresa era una vera e fedele figlia della Chiesa, che comprese appieno la chiamata di Dio e gli rispose attraverso la stessa Chiesa.

Il gruppo si riunì per più di due anni, eravamo circa in 25 ed il numero dei componenti era in continuo aumento. Due uomini e due donne espressero il desiderio di voler appartenere, in modo più stretto, ai Missionari della Carità, attraverso qualche sorta di vincolo, nonostante fossero dei laici. Riflettemmo, pregammo e alla fine decidemmo che avrebbero potuto prendere i voti…, anche se avrebbero dovuto essere professati in forma giuridicamente privata. Chiamai il gruppo "Movimento della Famiglia di Nazareth" e fissai la data della professione de voti per il martedì Santo, 16 aprile 1984. La cerimonia si svolse nella nostra Cappella di Roma.

Quindi andai da Madre Teresa, che si trovava nella casa delle Suore in Via Casilina, e la informai sul programma di quel pomeriggio. Ella accettò volentieri l’invito a partecipare alla celebrazione Eucaristica; e s’inginocchiò vicino ai quattro che si accingevano a prendere i voti. Madre Teresa chiese loro di accostarsi all’altare per firmare a formula, che dopo sottoscrivemmo anche noi, Madre Teresa ed io. Eravamo tutti molto contenti, sebbene non conoscessimo il nostro futuro. Dopo la cerimonia, insieme a Madre Teresa, accompagnammo i quattro neo-professi dal parroco, Don Isidoro Del Lungo, e lo informammo delle nuove professioni e dell’esistenza del nuovo gruppo. Don Isidoro ci diede la sua benedizione. Tornammo quindi a casa per un piccolo rinfresco.

Madre Teresa parlò poi ai Fratelli con grande gioia; illustrò loro l’importanza di incoraggiare le famiglie a pregare insieme dicendo, come era solita: "La famiglia che prega insieme, resta unita". "Se dei laici hanno così fame di Dio, tanto più noi, Missionarie della Carità, e specialmente voi, Fratelli Contemplativi, dovreste aver fame e sete di Dio. Pregate, Fratelli, perché non roviniamo l’opera di Dio e rimaniamo fedeli al nostro carisma. E’ meglio che la congregazione muoia prima di me, se dovesse affievolirsi lo spirito di povertà e semplicità. La nostra povertà è un dono grande. Per noi la povertà vuol dire libertà. Preghiamo la Madonna: sebbene Dio l’avesse scelta per essere Sua Madre, si considerava una semplice serva del Signore e si recò in fretta a prendersi cura di sua cugina Elisabetta. C’è tanto da imparare da lei. In particolare voi, Fratelli, dovete stare uniti a Maria. Pregate spesso: Maria, Madre di Gesù, sii una madre per me ora". Dopo queste parole prendemmo una tazza di tè insieme e l’accompagnammo di nuovo a Via Casilina.

26 maggio 1985. - Cambiamento di nome da "Movimento della Famiglia di Nazareth" a "Missionari Laici della Carità". Nel giro di alcuni mesi furono in molti a chiederci informazioni sul nuovo movimento; e noi trovavamo difficile spiegare di cosa si trattasse. Inoltre non possedevamo alcuno statuto scritto e il nome sembrava strano, anche perché non esprimeva l’affiliazione del Movimento alla Famiglia dei Missionari della Carità. Così nacque l’idea di sostituirlo con quello di "Missionari Laici della Carità". Comunque, prima di adottarlo, volevamo avere l’approvazione e l’appoggio di Madre Teresa. Così la domenica di Pentecoste, 26 maggio 1985, dopo aver discusso a lungo, Madre Teresa fu felice di accettare il nuovo nome di Movimento dei Missionari Laici della Carità.

Tutti eravamo contenti perché il nuovo nome esprimeva in maniera immediata l’appartenenza alla Famiglia dei Missionari della Carità. Fu un vero dono dello Spirito Santo in quella domenica di Pentecoste 1985. Però ancora non avevamo delle regole definite in uno statuto. Molti dei nuovi missionari laici cominciavano a chiederci delle regole attraverso le quali realizzare il desiderio, fisso nel loro cuore, di saziare la sete di Gesù sulla Croce per amore delle loro anime e di quelle dei più poveri tra i poveri, che erano chiamati a servire.

Ci sono due tipi di tempo: il nostro e quello di Dio. In greco la parola "Kronos" indica la successione del tempo, mentre "Kairos" indica il tempo opportuno, cioè il tempo di Dio. Passarono le settimane e i mesi ed era difficile per me, come religioso e sacerdote, scrivere uno Statuto per dei laici. Pregai lo Spirito Santo e la Santa Famiglia affinché mi aiutassero a formulalo; alla fine l’aiuto venne. Dal settembre 1986 al febbraio 1987 dedicai molto del mio tempo e delle mie forze a scrivere il nuovo Statuto.

Ho cercato, letto e riflettuto molto, in particolare mi concentrai sui più recenti insegnamenti della Chiesa per le famiglie; in altre parole, su cosa la nostra Madre Chiesa si aspetta dai laici. Fui sorpreso di tanto materiale, che quasi ne rimasi spaventato. Mi chiesi in quanti vivessero e conoscessero la loro sublime vocazione e missione nel mondo contemporaneo, dove sono chiamati a vivere e a lavorare. Erano ormai trascorsi i tempi in cui la Chiesa si soffermava soprattutto sulla santità dei religiosi, dei sacerdoti e degli altri dignitari; infatti con il Concilio Vaticano II proclamò in modo chiaro e convincente che la chiamata alla santità è universale, è per tutti gli uomini di buona volontà, siano essi religiosi o laici. Madre Teresa soleva dire: "La santità non è un lusso di pochi, ma il semplice dovere di ogni cristiano". Dobbiamo quindi sforzarci di raggiungere la santità: "Siate voi perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste" (Mt 5, 48).

Lo Statuto dei Missionari Laici della Carità lo scrissi alla luce di questi insegnamenti della Chiesa. Per alcuni, le esigenti richieste dello Statuto possono sembrare al di sopra delle loro forze. In effetti la santità è sempre qualcosa che va al di sopra delle possibilità di ciascuno. Quindi, senza l’aiuto di Dio, che quando lo si cerca non manca mai, non si può raggiungere alcuna altezza di perfezione. Gesù stesso, quando invitò la gente ad "essere perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste", era consapevole che nessuno può raggiungere una simile altezza di perfezione, e tuttavia Lui vuole che proviamo. Inoltre nessuno può mai pensare di aver raggiunto la meta: per quanto perfetto sia diventato è ancora lontano dall’essere perfetto come il nostro Padre celeste. Non c’è posto dunque per l’orgoglio, il compiacimento o lo scoraggiamento.

Lo Statuto dei Missionari Laici propone un ideale molto alto, verso il quale dobbiamo tendere ogni giorno. Dobbiamo camminare passo a passo tenendo strette le mani di Gesù, Maria e Giuseppe, guidati dallo Spirito Santo, senza farci influenzare dai nostri sentimenti o timori. Il nostro Dio è onnipotente, cioè può tutto; è omniscente, cioè conosce tutto; è onnipresente, cioè è presente ovunque. Questo è il nostro Dio, che non ci lascia neppure per un secondo. Perciò, cari Missionari laici, non temete, Gesù è sempre pronto ad aiutarci, a darci forza e a guidarci; e la Santa Famiglia è il nostro modello di umiltà, carità, silenzio e preghiera. Tutte e tre le persone della Santa Famiglia sono molto speciali: è speciale il modo con cui si amarono reciprocamente, si aiutarono l’un l’altro e crebbero in santità. Esse costituiscono l’unico esempio che devono seguire tutte le famiglie del mondo, in particolare quella dei MLC, di tutte le generazioni.

Grazie a Dio, come ogni essere vivente cresce e si sviluppa, anche i MLC crescono e si diffondono all’ombra della Croce. Difficoltà, prove e pene, accettate con amore, in pace e tranquillità, sono gli elementi indispensabili per acquistare forza e stabilità per produrre abbondanti frutti per il Signore e la Sua gloria. Si può tentare di estinguere la sete di Gesù sulla Croce per amore delle anime solo con le preghiere, con i sacrifici e con l’amoroso servizio in umiltà e carità.

I MLC si possono trovare, più o meno numerosi, praticamente in tutti i continenti. Con l’aiuto di Dio e l’assistenza di molti sacerdoti e religiosi, i gruppi già esistenti stanno crescendo in numero e santità, e nuovi gruppi si stanno formando con l’aiuto delle Suore Missionarie della Carità e sotto la guida di alcuni santi e ferventi sacerdoti che chiamiamo Direttori Spirituali. Grazie a tutti coloro che ci aiutano in ogni maniera.

Mi auguro di incontrare ogni singolo MLC e di incoraggiare tutti di persona e vorrei pregare con voi. Voglio dirvi che Gesù, nostro Signore, vi ama immensamente. La vostra è una vocazione. Tenetevi stretti a Gesù che vi ha chiamato. Quando sopraggiungono le difficoltà, soffiano i venti, straripano i fiumi, cade la pioggia e si abbatte su di voi, tenetevi stretti alla Santa Famiglia. Per tutte e tre le persone della Santa Famiglia la sofferenza cominciò dal primo istante della risposta di Maria a Dio. Dal momento in cui la Parola Eterna prese la Sua dimora nel grembo verginale di Maria, cominciarono le difficoltà nella sua vita e nella vita di coloro che le erano vicini, specialmente S. Giuseppe. Tutti e tre soffrirono, ma la loro sofferenza fu divina e redentrice.

L’ombra del Calvario scese nel momento in cui Maria concepì la Parola Divina nel suo grembo per mezzo dello Spirito Santo. Cominciò a svelarsi nella sua vita fino a raggiungere il culmine il venerdì Santo. Fu nel Getsemani che il "fiat" di Gesù si unì al "fiat" di Sua Madre. Ogni MLC deve unire il suo "fiat" alle parole di Gesù: "Padre, se vuoi allontana da me questo calice! Tuttavia, non sia fatta la mia, ma la Tua volontà" (Lc 22, 42) e a quelle di Maria: "Avvenga di me quello che hai detto" (Lc 1, 38). Siano questi il nostro costante atteggiamento e la nostra incessante preghiera, specialmente quando siamo stanchi della vita, provati in molti modi e tentati di rinunciare alla nostra vocazione. Diciamo con Maria: "Avvenga di me quello che hai detto" e facciamo come S. Giuseppe che "destatosi dal sonno, fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore" (Mt 1, 24; 2, 14). Per questo prego e chiedo le preghiere di tutti.

I MLC hanno tenuto fino ad ora due Convegni internazionali e un Capitolo generale. Il primo Convegno internazionale ha avuto luogo a Roma nella prima settimana di ottobre 1992 e il secondo a Lourdes nell’ultima settimana di settembre 1996. Il Capitolo generale ha avuto luogo a Roma nel luglio 2002.

Come passo avanti rispetto ai precedenti convegni, il Capitolo generale fu organizzato in tre lingue principali: inglese, italiano e spagnolo. I gruppi di MLC che parlavano altre lingue si sono uniti ad uno di questi gruppi. Abbiamo invitato Cardinali, Vescovi, Sacerdoti e MLC che, conoscendo bene lo Spirito e il Carisma dei Missionari della Carità, sono stati capaci di esprimerlo con le parole facendo diventare il Capitolo generale dei MLC una profonda esperienza pentecostale per tutti.

Lungo i secoli Dio si è servito di molti santi e profeti per comunicare il Suo messaggio di Amore a tutti gli uomini di buona volontà. Ai nostri tempi la nostra amata Madre, ora Beata Teresa di Calcutta, fu scelta per essere l’ apostola dell’Amore e della compassione verso i più poveri tra i poveri di tutto il mondo. Anche ogni MLC è chiamato a partecipare alla stessa missione e ministero di Madre Teresa e della Famiglia dei Missionari della Carità.

Con affetto e preghiere. Dio Vi benedica.

P. Sebastian Vazhakala M.C.

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