Certo, la povertà ha diversi significati. Povero è chi non ha i mezzi materiali necessari alla vita (un tetto, un lavoro, un'adeguata assistenza sanitaria, la protezione della famiglia). Questo tipo di povertà denigra la persona e non può, certamente, lasciarci indifferenti.
Esiste però un'altra povertà, più grave ancora di quella materiale, ed è quella dell'anima e del cuore.
Quanti Uomini e Donne (di tutte le età e ceti sociali) sono devastati, impoveriti, piagati e imprigionati dalle catene del male!
Quanti Fratelli e Sorelle portano ferite profonde, sono immersi nel buio e non riescono a trovare una via d'uscita.
La perdita di una persona cara, il suicidio di un congiunto (spesso di un figlio), una disabilità non accettata. E poi: l'emarginazione degli ex carcerati, la disperazione di genitori alle prese con la tossicodipendenza di un figlio, la piaga dell'alcolismo, le divisioni familiari, la vergogna di chi è vittima di violenza... Sono tante le miserie umane che aspettano di essere cercate, accolte, curate e guarite!
In tutti questi anni della mia permanenza a Cosenza-città, tanti sono stati i "poveri nell'anima e nel cuore" che ho conosciuto. E molti di loro hanno messo a nudo la propria povertà", si sono resi visibili seguendo (all'inizio in sordina, poi in maniera sempre più attiva e partecipativa) le catechesi settimanali organizzate in parrocchia (ascolto della Parola, Adorazione Eucaristica e conoscenza del Culto della Divina Misericordia).
Così è nato il "Gruppo di Preghiera Operai della Misericordia". Un movimento spontaneo, cresciuto con il passaparola e che, a poco a poco, ha scoperto la bellezza di vivere in Cristo. Fratelli e Sorelle che si sono presi per mano, a formare una catena umana fatta di compassione, solidarietà, aiuto reciproco, condivisione.
La cosa più bella accaduta all'interno di questa comunità, e che continuamente avviene, è il miracolo della guarigione del cuore. Una conversione profonda, vera, duratura e che poi esige di trasformarsi in servizio verso chi ancora è nel buio.
Questo è il vissuto quotidiano del "Gruppo di Preghiera Operai della Misericordia". Dal buio alla luce e, dalla luce, ritornare negli abissi del buio a cercare chi ancora è nelle tenebre.
E, al centro di tutto questo, Gesù. Lui, che dà energia e forza. Lui, sempre presente. Lui, lampada ai passi e luce sul cammino.
Se questa è un’opera di Dio, se questa è la vocazione cui siamo chiamati, se questo è il compito che Lui ci ha assegnato allora non possiamo che dire: "Eccoci, Gesù. Vogliamo fare qualcosa di bello per Te. Qualunque cosa Tu ci chieda".
Grazie per averci accolto nella Tua Chiesa, Gesù. E aiutaci a vivere, sempre, in comunione con essa.
Don Antonio